«Giocare con i morti»: Note storiche ed etnografiche su di una cerimonia di fine anno nel Bengala rurale. (Italian)

The article examines marā khelā («playing with corpses»), a ritual dance which signals the end of the Gājan, a major festival of northeastern India. The tradition, which seems limited to a cluster of villages in Pūrba Bardhamān, is dedicated to the gods Dharmarāj or Śiva and requires devotees to dance and play with human heads or with the bodies of children on occasion of the end of the agricultural year and the beginning of Spring. The study is based on an ethnography of marā khelā and an analysis of texts in Middle-Bengali. "Playing with corpses" -- and more generally the Gājan -- is here discussed as a form of Indian Carnival featured by ritual and social inversion. This reading, which moves from a theoretical model applied to the analysis of the crowd in mass festivals, allows a rereading of the Gājan from a little-know, and problematic, ritual performance. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

L'articolo prende in esame una danza rituale che segna la fine del Gājan, uno dei maggior festival dell'India nordorientale. Si tratta del marā khelā («giocare con i morti»), una tradizione praticata in un gruppo di villaggi del distretto di Pūrba Bardhamān. Secondo questa pratica, i devoti di Dharmarāj o Śiva, dopo aver recuperato teste umane, e talvolta cadaveri di infanti, in avanzato stato di decomposizione, si dedicano ad una danza sfrenata che segna la fine dell'anno e l'inizio della primavera. Lo studio include un'etnografia del marā khelā basata su osservazione diretta e fonti contemporanee così come un'analisi di testi in medio-bengali, tradotti qui per la prima volta. Sulla base dei materiali analizzati, è possibile considerare la «danza dei morti», e il Gājan in generale, come un Carnevale indiano caratterizzato da inversione sociale e rituale. Questa interpretazione, costruita su un modello teoretico applicato al ruolo della folla nei festival di massa, permette una rilettura del Gājan e del calendario festivo bengalese a partire da una tradizione poco nota e, per la sua natura particolare, estremamente problematica. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

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