Comparazione analogica e neutralizzazione dell'alterità religiosa nelle Imagini de gli dei indiani di Lorenzo Pignoria. (Italian)

The short treatise Delle Imagini de gli dei indiani, written by the Paduan antiquarian Lorenzo Pignoria and published in 1615 aas an appendix to a re-edition of Vincenzo Cartari's Le Imagini degli dei delli antichi, presents an original reflection on the divinities, the idols and the religious customs of the populations of Mexico, India and Japan. In a European cultural debate marked by the increasing circulation of ethnographic data coming from colonial contexts, Pignoria proposes a global history of idolatry, identifying ancient Egypt as the place of origin of both ancient and "modern" forms of paganism. In the following paper, I will be working on two fundamental aspects of the "Mexican" section of the treatise. Firstly, I will focus on the first pages of the work, where Pignoria establishes the conditions for his comparison between iconographies and cosmologies of idolatric cultures through the utterance of a diffusionist and Egypto-genetic interpretative model. Secondly, I will examine the impact of Pignoria's knowledge of ancient idolatries on his interpretation of the information on Amerindian religions, which he mainly draws from the Codex Vaticanus A. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

Il trattatello Delle Imagini de gli dei indiani, composto dall'antiquario padovano Lorenzo Pignoria e pubblicato nel 1615 in appendice a una riedizione de Le Imagini degli dei delli antichi di Vincenzo Cartari, presenta un'originale riflessione sulle divinità, gli idoli e le usanze religiose delle popolazioni del Messico, dell'India e del Giappone. In un'epoca segnata dalla crescente circolazione nel dibattito culturale europeo di dati etnografici provenienti dai contesti coloniali, Pignoria propone una storia globale dell'idolatria che individua nell'antico Egitto il luogo d'origine degli antichi e dei "nuovi" paganesimi. Questo articolo è dedicato all'analisi di due aspetti fondamentali della sezione messicana dell'opera: in primo luogo, ci concentreremo sulle prime pagine del trattatello, nelle quali Pignoria, attraverso l'enunciazione di un modello interpretativo diffusionista ed egittogenetico, pone le condizioni di possibilità della comparazione fra iconografie, cosmologie e pratiche idolatriche; in secondo luogo, esamineremo il modo in cui l'antiquario reinterpreta le testimonianze sulla religione delle popolazioni amerindie, provenienti prevalentemente dalle pittografie e dalle glosse del Codex Vaticanus A, in un confronto costante con le idolatrie del Vecchio Mondo. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

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